LO SQUADRONE AUTOMITRAGLIATRICI SAVARI IN SOSTA DURANTE UNA ESERCITAZIONE A LARGO RAGGIO NEL DESERTO LIBICO - APRILE 1930-
Il 2° Squadrone Automitragliatrici Savari dotato di Fiat 518 Ardita armate di mitragliatrici Schwarzlose p.b. e di autoblindo Fiat-Tripoli (ribattezzate Fiat tipo Libia) venne costituito nei primi mesi del 1940 e sciolto nel 1941. All'inizio della II GM risultava schierato nello scacchiere sahariano del Gen.Gallina.
Dal 9 dicembre al 14 marzo 1941 partecipò con le sole “Ardita” alla difesa dell'Oasi di Giarabub, suddiviso in squadre fra i posti di osservazione di Melfa, Barra Arrascia, el Aamra e Baharia, utilizzato per audaci contrattacchi e ricognizioni. Lo Squadrone Automitragliatrici inquadrava 150 elementi di cui 3 ufficilai, 6 sottufficiali e 9 militari nazionali oltre a 132 libici che avevano a disposizione 10 auto leggere, 4 automezzi pesanti Ro, 6 motocicli, 4 autoblindo, 3 stazioni R.F2.
Lo Squadrone era così articolato: 1 Ufficiale Comandante, 1 Plotone Comando con 50 uomini, 3 Plotoni Automitragliatrici con 81 uomini, 1 Sezione Autoblindo con 18 uomini.
Questi Savari indossavano l'uniforme e il turbante dei Sahariani, tuttavia per la tachia era previsto il fregio degli automitraglieri, ovvero quello stesso dei Savari, con la variante delle lancie incrociate sostituite da due bocche da fuoco, fascia distintivo cremisi. Opera pubblicata sull'Annuario Dati Equitazione 2008. pag. 265, Roma-Quarta di copertina del mensile “Storia & Battaglie” n° 78 marzo 2008.
Cartolina -
LO SQUADRONE ZAPTIE' DI MANOVRA DEL R.C.T.C. DELLA TRIPOLITANIA- Lo Squadrone Zapitiè di Manovra “ fu creato nel 1916, partecipò a tutte le operazioni della Tripolitania, citato all'Ordine del Giorno per la travolgente carica di Sidi bu Argub (31 gennaio 1923) definita la “Nuova Pastrengo” (150 sciabole al comando del Capitano Contarini), ebbe ancora l'occasione di caricare furiosamente a Sidi el Girani “ (2 febbraio), quindi nei pressi di Tarhuna (4 febbraio) e il 19 settembbre dello stesso anno a Gars-Garabulli.
Per le brillanti azioni dello “Squadrone Zaptiè di Manovra” del 1922-1923, venne concessa la CGVM alla Bandiera dell'Arma per la Divisione Tripolitania.(Zaptiè, Carabiniere indigeno coloniale, da parola turca = agente o soldato di polizia).
Cartolina -
PATTUGLIA DI SPAHIS DEL III GRUPPO SQUADRONI IN PERLUSTRAZIONE LUNGO IL CONFINE TUNISINO (LUGLIO 1940 ) E IV GRUPPO SQUADRONI SPAHIS ( MAGG. P. MONTANARELLA) , TRIPOLITANIA 1940.
Costituiti all'inizio del 1940 furono schierati, dai primi giorni della II GM, lungo il confine tunisino con preziosi compiti di pattugliamento e polizia, erano dotati di una nuova e pratica uniforme.
Nel settembre 1940 vennero sciolti perchè il loro equipaggiamento e armamento risultò assolutamente inadeguato per una guerra moderna di movimento e di mezzi corazzati.
III Gruppo, fascia rossa con striscia centrale orizzontale bianca, Gagliardetto rosso con striscia centrale bianca con al centro il fregio della Scuola di Cavalleria in oro, frangia in oro.
IV Gruppo, fascia rossa con striscia centrale orizzontale verde, Gagliardetto rosso con striscia centrale verde con al centro il fregio della Scuola di Cavalleria in oro, frangia in oro.
Opera pubblicata nell'Annuario
Dati Equitazione 2009 pag. 183, Roma-
Cartolina -
I SAVARI – R.C.T.C. DELLA LIBIA
Nel 1912 fu costituito a Bengasi il V Squadrone Savari, cui fecero seguito nel 1913 il I, II e III a Tripoli.
Nel 1928 gli Squadroni erano 7 in Tripolitania e 5 in Cirenaica.
Per le azioni di Azizia, Zadio, Side es Saiah, Tarhuna Umn El Giuabi, Umm Mela, Bir Sciuref, Uadi Bu Taga furono concesse allo Stendardo 3 CGVN.
Nella II GM il 1° Gruppo Savari della Tripolitania si distinse particolarmente nel gennaio 1943 nel settore di Zuara contro i fortini di frontiera degollisti e nella protezione del fianco sinistro delle nostre colonne in ritirata in Tunisia per l'ultima resistenza.
Pubblicata sul mensile “l’Eco” della Piana Lucchese n° 4, aprile 2002 nella rubrica “L’Angolo della Storia” a coronamento della quattordicesima puntata della mia “Storia delle Truppe Coloniali Italiane.
Cartolina -
LE BANDE IRREGOLARI – R.C.T.C. DELLA LIBIA
Fin dai primi tempi dello sbarco in Libia furono creati Gruppi Armati Indigeni alle dipendenze dei loro capi più rappresentativi coordinati da ufficiali italiani e da un Comando Bande.
Per molti anni le Bande furono un sicuro e prezioso ausilio per le truppe regolari e spesso subirono dure perdite nei numerosi combattimenti cui parteciparono.
Famose furono le Bande del Sahel, Garian, Tarhuna, Barca, Zanzur, Homs, Misurata e di altre località.
Opera pubblicata sul mensile “Diana Armi” n° 4. aprile 2002, pag.6
Pubblicata sul
mensile “l’Eco” della Piana Lucchese” n°
5, maggio 2002 nella rubrica “L’Angolo della Storia”
a coronamento della quindicesima puntata della mia “Storia delle
Truppe Coloniali Italiane-
Cartolina -
R.C.T.C. DELLA
LIBIA – ZAPTIE’ LIBICI (1939)
Cavalcata di Zaptiè in
grande uniforme durante una manifestazione dimostrativa
Pubblicata a
pag.87 del mensile “Diana Armi” n° 12, dicembre 1982 a corredo del
trafiletto
“Alberto
Parducci a Milano” afferente la mia mostra al Distretto Militare
Principale di Milano ove esponevo 70 opere -
Pubblicata a
pag.133 del mensile “Diana Armi” nà 10, ottobre 2003-
Pubblicata nel numero speciale “I Collezionisti di Militaria”(II) edita dalla Rivista Militare, inserita nella scheda afferente la mia pittura.
SPAHIS DEI RR.CC. TT. CC. DELLA TRIPOLITANIA E DELLA CIRENAICA.
Nel 1928 il colore della farmula degli Spahis era rossa con fregio e
guarnizioni bianche per tutti i Gruppi, mentre la fascia distintivo
aveva I seguenti colori: Tripolitania:
rossa per tutti e tre i Gruppi ( III, IV, VI),
Cirenaica: nera e blu a strisce longitudinali per il I Gruppo;
cremisi e blu a strisce longitudinali per il II Gruppo.
Cartolina.
RR.CC.TT.CC. DELLA LIBIA : SAVARI IN UNIFORME ORDINARIA 1936
Con le
disposizioni del comando del R.C.T.C. della Tripolitania, il 1° luglio
1933 i drappi del 1°
Squadrone (nero) e del 2° Squadrone (azzurro) avevano in comune le
seguenti caratteristiche:
-dimensioni del
drappo ( in panno) cm 40 x 40
-frangia di cm
5 in argento
-fregio
(altezza cm 20) su ambedue le facce, i numeri nel tondino in cifre
arabiche ricamate in nero
-asta in legno
lucidato, altezza m 2,75, inclusi i due puntali di ottone lucido
-attacco
all’asta per mezzo di una striscia di cuoio nero con quattro occhielli
di ottone
Cartolina -
SAVARI E SPAHIS – RR.CC.TT.CC. DELLA TRIPOLITANIA E DELLA CIRENAICA -
Questi Reparti costituiti con i più abili cavalieri rappresentarono la leggendaria Cavalleria Libica.
I Gruppi Squadroni Savari e Spahis, sempre in prima linea, contribuirono notevolmente alla pacificazione della Colonia e furono abilmente impiegati nella II GM.
Cartolina -
BULUKBASCI DEL
V
SQUADRONE DELLA
TRIPOLITANIA –(1923, 1932)-
I
Savari avevano in
dotazione speciali cavalli adatti per le zone desertiche, addestrati a
sdraiarsi a terra per riparare col proprio
corpo il cavaliere quando questi era costretto a combattere a
piedi
Nel 1922
per gli scontri di Azizia, Zadio e Sidi es-Saiah, venne concessa
la CGVM allo Stendardo dei Savari, una seconda e una terza CGVM la
meritarono nel 1923 a Tarhuna e nel 1924 a Umm el Giuabi.
Con i
combattimenti di Umm Mela (22 aprile) e di Bir Sciuref ( 26 maggio 1929)
il I Squadrone Savari ebbe
la MBVM; l’encomio solenne
fu concesso al VII Squadrone Savari per
la cattura del capo ribelle Omar el Muktar
nell’ azione di Uadi bu Taga
dell’11 settembre 1931-
Col nuovo
ordinamento della
cavalleria del 1928 si ebbe la costituzione
di un Comando Cavalleria per la Tripolitania
e di uno per la Cirenaica.
Il primo
comprendeva oltre ai Savari e agli Spashis anche numerose bande
irregolari a cavallo fra le
quali vanno ricordate la “Banda della Msellata” , la “Banda del Gebel”,
la ”Banda di Nalut, la
“Banda Ben Gtennesc”, mentre quello della Cirenaica, oltre ai Savari e
gli Spahis, annoverava fra
le bande irregolari a cavallo
la “ Banda Marozzi” e la “Banda Berardi”.
Il Comando
della Cavalleria fu unificato nel 1935.
SAVARI I Savari (dall'arabo= cavalleggero) costituiti a Bengasi nel 1912 con un reparto regolare denominato V Squadrone rappresentarono la cavalleria indigena libica addestrata all'italiana. Nel 1928 gli Squadroni salirono a dieci, soltanto un loro plotone partecipò alla Campagna d'Etiopia 1935-36 e durante la II GM condivisero la sorte delle mostre armi fino alla caduta della Tripolitania.
Pubblicata sul mensile “Diana Armi” n°7 luglio 1997, pag.7
Pubblicata sul mensile “l’Eco” della Piana Lucchese nella rubrica “L’Angolo della Storia” a coronamento del mio articolo” L’Addio dei Cavalieri del Deserto”-
Cartolina-
Spahis - studio
SPAHIS LIBICI
IN AZIONE – 1925
Olio su tela
SPAHIS Gli Spahis (dal persiano sipahi= soldato) furono costituiti il 1° ottobre 1916 come “ Gruppo Guardie della Frontiera” e rappresentarono la cavalleria leggera libica atta ad esplorazioni, scorta e colpi di mano.
Un loro Gruppo appositamente costituito partecipò alla Campagna d'Etiopia 1935-36 e durante la II GM condivisero le sorti delle armi italiane in A.S. fino alla perdita della Tripolitania-
Copertina del mensile “Storia & Battaglie” n° 31, dicembre 2003, alle pagg. 18-24 il mio articolo “Il Centro Radiotelegrafico di Coltano” -
Pubblicata sul
mensile “Diana Armi” n° 1 gennaio 1997, pag.5-
Pubblicata
nella rassegna periodica dei non-collaboratori “Volontà” n°1-2,
gennaio-febbraio 2003 nella rubrica “La cartolina di Parducci”-
Cartolina -
TROMBETTIERE
SPAHIS –
Lo Stendardo
degli Spahis è stato decorato di 1
CGVM per gli scontri di Azizia e Zadia (1922);
1 MBVM per le
operazioni della Sirtica (1928);
1 MBVM per la Campagna Italo-Etiopica (1935-36)
Nel 1928 il
colore della farmula era rosso con fregio e guarnizioni bianche per
tutti i Gruppi, fascia distintivo dei seguenti colori:
TRIPOLITANIA:
III, IV, V Gruppo
fascia rossa
CIRENAICA : I
Gruppo fascia nera e blu a
strisce longitudinali
II Gruppo fascia cremisi e blu a strisce longitudinali
Pubblicato a
pag.36 dell’album “Ascari e Dubat” (Truppe Coloniali Italiane) –
Ciarrapico Editore 1977
Pubblicato
nella pagina centrale con altri
17 miei lavori sotto il
titolo “Studi sulle Truppe di Colore Italiane) della rivista “Gesto” n°
0, maggio 1976, direttore artistico Ercole Saviane -
Opera
originale, tempera su carta 0,50 x0,70 è al Museo Nazionale dell’Arma di
Cavalleria a Pinerolo –
OPERAZIONI DI GRANDE POLIZIA NELLA GHIBLA- TRIPOLITANIA 1924-
Pattuglia di Spahis in avanguardia della Colonna del Maggiore Volpini
diretta alla riconquista di Sinauen (7 febbraio 1924)
Cartolina
REGIO CORPO TRUPPE COLONIALI DELLA LIBIA - 1938
ZAPTIE’ IN
GRANDE UNIFORME
Nel 1936 le due Divisioni Autonome dell’Arma dei Carabinieri di
Tripoli e di Bengasi ebbero la loro denominazione
ufficiale rispettivamente in “Gruppo Carabinieri Reali della
Libia Occidentale “(Tripoli) e “Gruppo Carabinieri Reali della Libia
Orientale” (Bengasi)
Nel 1940 l’Arma Territoriale in A.frica Settentrionale comprendeva un Comando Superiore dei Carabinieri della Libia, con sede a Tripoli, quattro Gruppi Territoriali (Tripoli, Bengasi, Misurata, Derna), due Compagnie Comando, 11 Compagnie Territoriali, una Compagnia Mobile, 32 Tenenze, 5 Sezioni, 135 Stazioni, oltre 3 Nuclei Mobili, un Reparto di Scorta, un Reparto Cammellato e 2 Scuole Allievi Carabinieri Libici, a Tripoli e Bengasi.
Per il
conflitto mondiale furono mobilitate 118 Sezioni, ripartite fra le Unità
della X Armata, 4 Battaglioni, di cui uno Paracadutisti e reparti
minori.
Furono
mobilitati anche alcuni
Reparti Territoriali per le azioni nelle prime linee o raggruppandoli in
Reparti Speciali Mobili che parteciparono a tutte le operazioni.
Pubblicata sul
mensile “Diana Armi” n° 1, giugno 1988, pag.130, nel trafiletto “Parducci
per il Museo del Risorgimento di Milano”
( tempera su carta 0,35x0,50 donata al Museo)
ZAPTIE’ LIBICO
DEI REPARTI A CAVALLO IN GRANDE UNIFORME- 1927
Tempera
Pubblicato in
b/n a pag.38 nell’inserto
settimanale illustrato del quotidiano “Alto Adige” n° ) del 1 marzo 1980
a corredo, con altri sei miei lavori, dell’articolo “Il pittore va in
trincea”, pagg.36.40, di Rosanna Zancan
Pubblicato
nella pagina centrale di “Gesto” n° 0,
maggio 1976 , unitamente ad altri 17 miei lavori , sotto il
titolo “Studi sulle Truppe di Colore Italiane”