Alberto Parducci

Opera Omnia On Line

 

Curriculum Vitae

SITO DEL PITTORE ALBERTO PARDUCCI DEDICATO ALLA RIEVOCAZIONE OLEOGRAFICA DELLA STORIA MILITARE ITALIANA, UN DOVEROSO E RIVERENTE OMAGGIO AI NOSTRI SOLDATI DI TERRA, DI MARE, DELL'ARIA, ALLE FEDELI TRUPPE COLONIALI E A TUTTI GLI ITALIANI CHE CREDONO NEI VALORI DELLA PATRIA.


Alberto Parducci è nato a Viareggio (LU) il 23 luglio 1927, vive e opera in Altopascio (LU), via E. Fermi n° 25 Int. 2.

Pittore e incisore fondamentalmente espressionista ha collaborato e collabora con varie Case editrici e riviste che si avvalgono della sua opera di appassionato di storia pubblicando illustrazioni e talvolta articoli di argomento militare come “La Voce del Collezionista”, “Uniformes”, “ Diana Armi”, Rivista Militare”, “Rivista Militare in Lingua Inglese”, ”Rivista Militare Europea”, “Storia-Verità”, “Rivista di Cavalleria”,” La Tribuna del Collezionista”,”Volontà”, “I Bersaglieri”, “Fiamme Cremisi”, ”Il Reduce d'Africa”, “Storia e Battaglie”,”Associazione Nazionale Volontari di Guerra”, “L'Eco”, ”Gesto”, “Aquilifer”, “Modellli Militari”, ”Italia Volontaria”, ”Coorte”, “Nuovo Fronte”,” Cartorama”, “Campaigns”, “Military Modelling” ecc. e numerosi libri anche a carattere enciclopedico.

Enti Militari, Associazioni d'Arma, Musei, Corpi e Reggimenti oltre ad alcuni Editori specializzati hanno pubblicato e pubblicano numerose cartoline( ad oggi oltre quattrocentocinquanta) e calendari storici( oltre trenta) tratti da suoi lavori.

Sue opere si trovano in prestigiose quadrerie come quelle del Museo Nazionale dell'Arma di Cavalleria (Pinerolo), Museo Storico della Brigata Paracadutisti Folgore (Livorno), Distretto Militare Principale di Milano, Museo Storico del Reggimento ”Lancieri di Novara”(5°) (Codroipo), Stato Maggiore Esercito (Roma), Museo Storico del Reggimento ”Cavalleggeri di Lodi” (15°) (Lenta- Vercelli).Di questo Reggimento recentemente sciolto ha tracciato anche la storia per immagini dal 1859 ai nostri giorni in 34 tavole contenenti oltre 400 acquarelli monocromi (sanguigne) raccolte in due cartelle. Tutti questi lavori sono ora custoditi presso il Museo Nazionale dell'Arma di Cavalleria che li ha ereditati dal Reggimento “Lodi” unitamente ad altre decine di pitture. Altre opere nel Museo Storico del Reggimento.”Genova Cavalleria”(3°) (Palmanova), Museo Marchigiano del Risorgimento, Museo della GG.FF. (Roma), Museo della “Piccola Caprera” di Ponti sul Mincio (Mantova) dei Ragazzi di Bir el Gobi, Museo Storico del “Comsubin” (Le Grazie-La Spezia), Sala di rappresentanza della Casa del Mutilato di Lucca, Pinacoteca Comunale di Lodi ecc.

Una nutritissima serie di articoli di critica su quotidiani e periodici italiani e stranieri testimoniano l'intensa attività di questo artista la cui esaustiva fatica si estrinseca anche in una valida pittura di paesaggio, nella ritrattistica, nell'espressionismo.

Parducci è citato in numerose pubblicazioni d'arte ed ha al suo attivo personali e collettive nelle maggiori città italiane e straniere, consistente è il numero delle sue opere di soggetto paesaggistico ed espressionistico che si trovano presso enti pubblici, musei, collezioni private.

“...chi per la prima volta si avvicina alle opere di Alberto Parducci rimane sorpreso dalla tematica e dal modo (chiari riferimenti espressionistici) di sviluppare quest'ultima attraverso un fondersi di masse scultoree prive di volto e dalla drammatica gestualità. E' evidente il riferimento all'Umanesimo cioè l'uomo perno centrale dell'esistenza terrena. Figure create da una mano che ha in pugno il “segreto” del disegno, figure i cui drappeggi e le cui ombreggiature sono ricche di colore, che hanno le radici ben lontane e filtrate e riportate dal Parducci in una dimensione di pittura moderna ( J.G.Manuense, ottobre 1981).

“.......Incisione, pittura e illustrazione sono i tre campi in cui il discorso di A.Parducci procede parallelamente, guidato dalla stessa coscienza responsabile, dallo stesso puntiglio di verifica e di approfondimento verso un fine espressivo che è di volta in volta in rapporto segno-spazio, luce-colore, uomo-natura.

Quest'ultimo pertinente alla storia e ai suoi accadimenti circostanziati dal testo

Parducci incisore rivela più chiaramente la matrice toscana che qui si colloca nel primo Quattrocento, nell'antitesi di spazio empirico, di “statua scolpita” e di “statua disegnata”.

L'agilità e la precisione del segno compiono il miracoloso “artificio” di bloccare la forma, di commensurarla allo spazio, di far coincidere finito e infinito, vitalità ed espansione, “temporaneo ed eterno”. Parducci pittore conferma la lezione antica e l'approfondisce.

E' impossibile non pensare a Giotto, al luminoso plasticismo degli affreschi di Padova.

Anche nei dipinti come nelle incisioni le figure non hanno il volto e questo non per consuetudine stilistica ma per esigenza espressiva e compositiva.

Parducci conferma l'eccezionale disponibilità alla tematica religiosa anche quando, come nelle sue più vivide incisioni, il discorso prende avvio da una realtà esistenziale.

Gli “scalpellini”, “i raccoglitori di olive”,” il questuante”, non meno del “santo” che come pietra d'angolo, regge le strutture del portico, cioè della chiesa- sono intimamente temi sacri: la sacralità del lavoro, la sacralità della vita.(L.Toesca, da “Arte Oggi” 1979-1980).

“.....Alberto Parducci è il pittore che maggiormente s'è legato a “Lodi”. Toscano puro sangue, uomo dal fisico e dal carattere esuberante, giunge in “Lodi” alla fine del 1983 presentato dall'amico Roberto Curti.

Qui rimane affascinato dall'ambiente, dalla storia, dalla signorilità non disgiunta da senso pratico del Comandante, dal non comune attaccamento al reparto dei Quadri.

Pittore già esperto e navigato in tutte le tecniche, è un paesaggista di valore che rende con vivacità di colori e mano sicura tanto la dolcezza della campagna toscana, quanto l'ardore dei deserti africani. Nato nel 1927 a Viareggio vive ed opera ad Altopascio (Lucca), circondato dall'affetto dei suoi e dalla stima dei concittadini, dedicandosi con pari impegno allo studio della storia, alla ricerca della verità in ogni sua manifestazione, al giornalismo specializzato ed all'arte. Come uomo ha un profondo senso dell'amicizia che coltiva con la stessa cura che dedica alla sua pittura.

Già avvezzo alla iconografia militare per passione propria- è un collezionista di valore- intervistato alla vigilia della presente compilazione, dichiarava: ...la passione per la Storia e per l'uniformologia unite da un sincero amor di Patria sono all'origine della volontà di dedicare una notevole parte della mia pittura alle vicende spesso sfortunate, ma sempre gloriose dei soldati italiani, dimenticati se non addirittura esclusi dalla memoria collettiva del nostro popolo.

… Per questo mio modo di pensare e di sentire mi è sempre stato di conforto e di incoraggiamento un pensiero di Giovanni Fattori a cui avevano chiesto perchè mai dedicasse una parte cospicua del suo talento alla vita militare anzichè ad un più nutrito lavoro per la fatica dei braccianti, dei contadini, dei butteri ecc., rispondeva che i soldati italiani per la maggior parte erano braccianti, contadini, butteri ecc. per cui raffigurare quegli uomini con l'uniforme militare aveva lo stesso valore e significato, ma con una componente in più dovuta al fatto che una parte della loro vita veniva donata al servizio della Patria, se poi non si trattava della vita stessa”...

Parducci trova in “Lodi” il motivo ispiratore di un soggetto che gli è congeniale, nonchè quella libertà d'espressione non sempre consentita agli artisti e per questo produce, senza soluzione di continuità, negli anni dal 1983 al '95 quasi un centinaio di lavori tra cui le pregevoli 34 tavole uniformologiche, cimentandosi in tutte le tecniche pittoriche, dall'olio su tela o masonite, alla tempera su carta, dall'acquarello al disegno in sanguigna, già presenti nelle collezioni del Reggimento come in quelle private.

Propagandato così da “Lodi”, che ne pubblica i lavori sotto forma di calendari, stampe, cartoline e cartoncini,questo artista è stato anche chiamato a prestare la sua opera dallo stesso Stato Maggiore dell'Esercito, dal Comando Generale della Guardia di Finanza, dalla Rivista Militare, dalla Rivista di Cavalleria e da altri reparti di cavalleria come “Novara” e “Genova”.

Le sue opere di soggetto militare possono essere oggi ammirate oltre che nelle collezioni dei Comandi sopra menzionati,anche presso il Museo Storico della Brigata Paracadutisti “Folgore” ed il Distretto Militare di Milano. Il Museo Nazionale dell'Arma di Cavalleria in Pinerolo espone insieme con i propri tutti i lavori di proprietà del Circolo Ufficiali e del Circolo Sottufficiali del Reggimento “Cavalleggeri di Lodi”, avendoli avuti in pegno conservativo all'atto dello scioglimento.

Nel '94 la Rivista di Cavalleria, nel numero di febbraio , dedicava un lusinghiero articolo all'artista nella rubrica “ I nostri pittori”, articolo peraltro illustrato con tre soggetti riproducenti cavalieri di questo Reggimento consacrandolo con ciò, come “pittore di Cavalleria”.

Da parte sua la Presidenza dell'Associazione Nazionale Arma di Cavalleria che ne riconosce particolarmente meritori l'opera da Lui svolta nei confronti dell'Arma, segnala il Parducci che,pertanto, viene insignito dell' onorificenza di Cavaliere dell'Ordine “al Merito della Repubblica Italiana” con Decreto Presidenziale del 27 dicembre dello stesso anno.(Ten.Col. Dario Temperino, da “Cavalleggeri di Lodi 1988-1995”)

In altre pagine della stessa pubblicazione si legge che.”...le tavole uniformologiche di cui i “Cavalleggeri di Lodi”vanno giustamente orgogliosi avevano creato all'inizio per il numero e le dimensioni (50 x 70) qualche impaccio per la loro esposizione, ma alla fine tutte e 34 andarono ad occupare l'intera parete del corridoio che portava all'ufficio del Comandante ( ed allo Stendardo), ove già aveva trovato adeguata sistemazione il Museo del Reggimento.

Passaggio obbligato per tutti gli ospiti che giungevano in “Lodi”, esse costituivano la attrattiva principale per questi che si soffermavano davanti per ammirare un lavoro che, per dovizia di particolari, competenza uniformologica, fantasia e capacità tecnica, suscitavano unanime ammirazione ed in qualche caso malcelata invidia.

A tal proposito si ricorda il Generale Philippe Arnold, Comandante del 3° Corpo d'Armata Francese (ed ufficiale di Cavalleria) che, in visita nel settembre del '93, fa saltare programmi minuziosamente preparati per osservare con comodo l'opera sulla quale chiede continue spiegazioni e vuole raccontati tutti i fatti, le circostanze e le curiosità che i disegni attendono.

“L'annuario Dati Equitazione 2010”, collana diretta dal 1986 da Mario Cassinelli, ha dedicato alcune pagine e diverse immagini ad “Alberto Parducci, l'Artista delle Cariche”con la seguente introduzione:

< Se non sapessimo che le “Cariche di Cavalleria” hanno storicamente circa 4.000 anni, guardando la appassionata, disinteressata e competente tecnica del noto artista Alberto Parducci, si potrebbe pensare che è stata Sua l'idea di “Fondere””, il soldato ed il cavallo per farne un'Arma nobile, possente, micidiale.

E proprio Alberto Parducci, in tantissimi anni e moltissime opere ha saputo far rivivere il mito, la leggenda, il ricordo e la realtà della Cavalleria rammentando all'Uomo quanto Lui debba al cavallo.>




BIBLIOGRAFIA-ARTE

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“ Il Mercato Artistico Italiano 1800-1900” - Editrice Pinacoteca- Torino1971

“Pittori-Scultori-Critici e Collezionisti Contemporanei” 1971-1972 -Donadei Editore -Roma

“Annuario Toscano delle Belle Arti- 1972 “- Editrice “La Ginestra”- Firenze

“Catalogo Nazionale Bolaffi N° 7 – Giulio Bolaffi Editore-Torino

“Catalogo Nazionale Bolaffi della Grafica N° 3”– Giulio Bolaffi Editore- Torino1972

“Catalogo Nazionale Bolaffi della Grafica N° 4” -Giulio Bolaffi Editore- Torino 1973

“Bolaffiarte: Publinchiesta N° 10 -Toscana: Artisti “-Giulio Bolaffi Editore 1973

“Monografia a cura della Galleria d'Arte Macchi di Pisa per la “Collana Artisti Contemporanei”

( testo di Giorgio Casini)- Giardini Editore-Pisa 1973

“ Dizionario Illustrato Comanducci dei Pittori, Disegnatori e Incisori Italiani Moderni e Contemporanei 1973” IV Edizione Volume IV -Luigi Patuzzi Editore-Milano

“Il Chi è dei Grafici-Pittori-Scultori Toscani”- Firenze 1975

“Il Rovescio della Medaglia”- edizioni 1978 e 1979- Fasano di Puglia Editore

“Annuario Comanducci : edizioni 1974-1975-1976-

1977-1978-1979

1980-1981- 1982

1983 -Luigi Patuzzi Editore-Milano

“Enciclopedia Scultura Pittura Italiana Vol.I-1975”- Edizioni del Garda

“Come Dipingono-Annuario d'Arte Figurativa N° 4” - Il Fauno Editore 1975

“Annuario Arte Base 1976-1977- Editore Arte Base -Torino

“Personaggi Oggi”-il Quadrato Editore-Milano 1977

“Eco della Critica-Dizionario–Prontuario”-edizioni 1973-1974

1975-1976 , Sec. Ediz..-Donadei Editore- Roma

“Mercato Artistico '900-'800 “ 1976 -Editrice Nazionale -Torino

“Catalogo d'Arte Gelmi – edizioni 1976-1977-1978

1979-1980-1981 -Sesto San Giovanni.

“Bolaffi Antiquariato” N° 9 -Febbraio-Marzo 1980 -Bolaffi Editore -Torino

“Enciclopedia Nazionale degli Artisti Italiani 1976- Bugatti Editore. Ancona

“Arte Oggi-1977”- Edizioni Punto Gamma-Lucca.

“Arte Oggi-1979” -Edizioni Punto Gamma-Lucca

“Vademecum dell'Arte 1979”- Il Pilastro Editore -Firenze

“Bianco e Nero- Vita Artistica del Novecento-1982” -Isocaedro International Studio-Firenze

“Arteguida Lo Faro”-Dizionario Annuale dell'Arte e degli Artisti Contemporanei N° 2-

Editore Lo Faro-Roma

 

RADIO E TELEVISIONE

    1. Intervista Radio Antenna (Bologna)- 20 dicembre 1978

    2. Intervista Telezola (Bologna) – 20 dicembre 1978

    3. Intervista Teleciocco (Lucca) – 15 gennaio 1979

    4. Intervista Telexpress ( per il Nor Italia) -15 gennaio 1979

    5. Intervista Teleciocco (Lucca) – 16 gennaio 1979

    6. Intervista Telexpress (per il Nord Italia) -16 gennaio 1979

    7. Intervista Telexpress ( per il Nord Italia) – 16 gennaio 1979

    8. Intervista a Teleciocco (Lucca) – 31 marzo 1979

    9. Intervista Telexpress (per il Nord Italia) – 31 marzo 1979

    10. Intervista Teleciocco (Lucca) – 2 aprile 1979

    11. Intervista Telexpress ( per il Nord Italia) – 2 aprile 1979

12) Vari annunci Radio Toscana (Rete Nazionale)