Alberto Parducci

Opera Omnia On Line

 

 

R.C.T.C. DELL'ERITREA, il 25 dicembre 1935, gli Ascari Eritrei ebbero l'obbligo di sostituire il tarbusc con  la bustina.

Il nuovo copricapo non aveva distintivi di grado, soltanto i tiratori e i puntatori scelti portavano i relativi distintivi cuciti in alto nella parte anteriore.

Nel Museo della Fanteria  di Roma è conservato il Gagliardetto originale del IX Battaglione usato nel periodo che va dalla fine della I GM e l'inizio della Campagna Italo-Etiopica del 1935-36.

Il drappo attaccato all'asta  con una striscia di cuoio nero è di panno di tela doppia e misura cm 40 x 50.    Colori: dieci strisce allineate rosso-bianco a partire da sinistra, numeri in fettuccia nera, lo stesso per il rovescio.

Pubblicato nel numero speciale “I Collezionisti di Militaria” (II) edito dalla “Rivista Militare”, inserito nella scheda afferente la mia pittura –

Cartolina -

 

RR.CC.TT.CC. -  LE SALMERIE DELLE TRUPPE COLONIALI-

I viveri all'immediato seguito delle truppe erano trasportati con le salmerie.

La dotazione individuale  della riserva d'acqua era contenuta in casse metalliche someggiabili o in barili appositamente studiati per evitare l'evaporazione e l'eccessivo riscaldamento.

Le razioni viveri per gli uomini erano proporzionali al tempo di impiego e alla forza del reparto, mentre per i quadrupedi si teneva conto della possibilità di reperire pascoli e pozzi lungo il percorso con l'ausilio di speciali drappelli idrici.
Pubblicata a pag 133 del mensile “Diana Armi” n° 3, marzo 2003-                                                                                                                               Cartolina -

 

LA RAZIONE DI CARNE PER LE TRUPPE COLONIALI ITALIANE-                                                         Per alcuni decenni durante le operazioni la carne fresca veniva sostituita con razioni in scatola di tonno e  sardine che richiedevano un maggior consumo di acqua.                                                                                    Solo verso il 1927 si ovviò all'inconveniente impiantando ad Asmara una fabbrica di carne in scatola impiegando per la  confezione indigeni delle due comunità religiose in due distinti reparti, sotto l'egida dei loro capi religiosi, per i cristiano-copti ogni confezione  aveva il timbro del Convento di Bizèn e la scritta in lingua amharica,   per  i musulmani il sigillo (Tabà) del Già-Far el Mirghàmi, la più alta autorità religiosa eritrea e la scritta in lingua araba.                                                                                                                             La borraccia Guglielmetti in legno a doghe, adottata dal 1851, ebbe ampia diffusione con le guerre d'Africa. Dal 15 febbraio 1889 fece parte integrante del corredo militare e notevole uso lo ebbe anche presso i reparti di colore.                                                                                                Prima dell'adozione della borraccia metallica l'ultimo tipo di borraccia in legno adottata dall'Esercito fu quella rappresentata dal modello 1907.

Pubblicata nella rassegna periodica dei non-collaboratori “Volontà” n° 1-4, gennaio-aprile 2001 a coronamento della quarta puntata della mia “Storia delle Truppe Coloniali Italiane” (Nasce il Regio Corpo Truppe Coloniali dell’Eritrea) di cui alle pagg. 16-17-

Pubblicata sul mensile “l’Eco” della Piana Lucchese   n° 11, novembre 2000 nella rubrica “L’Angolo della Storia”  a coronamento della terza puntata “Costituzione delle Truppe Indigene Regolari” della mia “Storia delle Truppe Coloniali Italiane”                                                                                                                      Cartolina -

 

RR.CC.TT.CC. - IL SERVIZIO SANITARIO-                                                                                                              Il servizio sanitario  al seguito di piccoli reparti veniva svolto da infermieri indigeni, quello dei reparti organici da medici coadiuvati da personale indigeno.

Il materiale  di pronto soccorso era contenuto negli zaini, borse e cofani someggiabili e durante le lunghe marce quando non c'era la possibilità di sgombrare i feriti in zone presidiarie o in ospedali o evacuarli addirittura con gli aerei, si provvedeva al loro trasporto con barelle someggiabili.
                                         Cartolina -

 

GIOVANE VALOROSO SCIUMBASCI DEI BATTAGLIONI ERITREI (1935)

Disegno a lapis

ASCARO ERITREO, SCIUMBASCI- GUERRA ITALO_ETIOPICA 1935-36

Disegno a lapis 0,70 x 100

Stampato in sanguigna nella pubblicazione dedicata alla XIV Mostra Filatelica, Numismatica e Iconografica Pisana per il "Convegno Filatelico" del 1-2 giugno 1975 a Pisa.

Pubblicato nel depliant- invito "Le Truppe di Colore Italiane nei dipinti di Alberto Parducci " a cura della Galleria "Portici" via S.Stefano,36/d- Bologna per la mostra tenuta 16 dicembre 1978- 4 gennaio 1979, presentazione di Vittorio Del Giudice-

Pubblicato a pag.34 dell’album "Ascari e Dubat" (Truppe Coloniali Italiane)- Ciarrapico Editore 1977

A.O.I. (1940-41) – SCIUMBASCI DEL IV GRUPPO ARTIGLIERIA SOMEGGIATA COLONIALE DA MONTAGNA.                                                                                                                                                                       I Gruppi di Artiglieria Indigena erano 32, due dei quali autonomi, gli altri appartenevano , ciascuno, alle 29 Brigate Coloniali.

Pubblicata con altri miei lavori nel manifesto “Truppe Indigene A.O.I.- 1940-1941” allegato  al mensile

“Storia & Battaglie” n° 34 , marzo 2004 –                                                                                                      Cartolina -

 

 

 

SIMBOLOGIA DELLE TRUPPE D'AFRICA-

Pubb licata a pag.10 del periodico “Coorte” Italian Military History Journal, volume I, Iusse 9, Winter 2003 (USA)  a corredo del mio articolo “Askaris the story of Italian colonial troops”-

Pubblicata a pag. 16 della Rivista  “I Bersaglieri”, n° 2 -aprile giugno 1998
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Pubblicata nella rassegna periodica dei non-collaboratori “Volontà” n° 7-10, luglio-ottobre 2000 a coronamento  della seconda puntata della mia “Storia delle Truppe Coloniali Italiane” (La costituzione delle Truppe Regolari Indigene) di cui alle pagg: 16-17-                                                                                Cartolina

 

 

BREVE SOSTA DI ASCARI DEL I BATTAGLIONE ERITREO  “TURITTO”- CAMPAGNA ETIOPICA 1935.36

Acquarello

 

T.COL. GINO PUCCI DA FILICAIA COMANDANTE DEL XXII BATTAGLIONE ERITREO – (CAMPAGNA ITALO - ETIOPICA 1935-36) –

Intrepido comandante, nella terribile giornata del 22 dicembre 1935 partecipa alla testa dei suoi scatenati ascari  (con i Battaglioni  IV, IX,  XVII) alla conquista dell’Amba Tzellerè, il massiccio dominante Abbì-Addì e la valle del Tonquà, chiave di volta  dell’intero Tembien.

Nella feroce mischia il XXII subisce la perdita di 202 uoimini fra morti e feriti, Gino Pucci da Filicaia è promosso T.Colonnello p.m.g., il Battaglione è menzionato nel Bollettino n°  82 del Comando Supremo.

Nella Prima Battaglia del Tembien (20-24 gennaio 1936) al XXII è riservato il compito più difficile nel combattimento di Tansaè del  20 per l’occupazione dello Zeban Kerketà, il reparto sostiene numerosi  violenti assalti e contrassalti uno dei quali, quello vittorioso, è guidato dallo stesso comandante che impugna il Gagliardetto del Battaglione-

Il 15 febbraio i Battaglioni XVII, XXI, XXII stanchi e fortemente   decimati sono ridotti a semplici Compagnie Mitragliatrici; la XXII Compagnia si distingue a Passo Mecan  (31 marzo).

Il Gagliardetto è decorato di MAVM.

Nel 1940 (II GM), nella Battaglia di Sidi el Barrani , il Colonnello Gino Pucci da Filicaia è fatto prigioniero.

I colori della fascia e del fiocco del XXII erano giallo –verde a strisce orizzontali, prima verticali-

Motto: “Audere semper”

Cartolina -                                         

ALCUNI TIPI DI ASCARI ERITREI

Acquarello in sangigna

 

TIPO DI  BASCI-BUZUK - 1886

                           Disegno a lapis

Con l’Ordine del Giorno 22 novembre 1887, N. 38,  gli irregolari dell’Orda Esterna sono organizzati e dislocati come segue:

Comando degli Irregolari (Taulud),

Comandante: Colonnello Begni, a disposizione Sangiak Maggiore Ferrara, Bimbasci  Capitano Ameglio, Aiutanti  maggiori Tenente Ongarato e Tenente Poli, un ufficiale medico, un Buluk, Trombe-

I  HALAI (Monkullo)

Sangiak Comandante Maggiore D’Aste, Aiutante maggiore  Tenente Baronis

!° Tabur (Arkico) Bimbasci Capitano Cornaccchia con la Prima Orda (Taulud),  Seconda Orda (Arkiko), lwe Orde a loro volta erano suddivise in Buluk di vario numero.

2° Tabur  (Monkullo) Bimbasci Alì Aga Mohamed Nebarini, Terza Orda(Monkullo), Quarta Orda (Monkullo)

3° Tabur (Otumlo) Bimbasci Saleh Aga Mohamed con la Quinta Orda (Monkullo), Sesta Orda (Otumlo)

II  HALAI (Taulud)

Sangiak Comandante  Maggiore Barberis, Aiutante maggiore Tenente Gallotti

4° Tabur (Taulud) Bimbasci Capitano Della Corte con la Settima Orda (Taulud), Ottava Orda (Taulud)

5° Tabur (Taulud) Buimbasci Ahmed Aga Abubaker con la Nona Orda (Taulud), Decima Orda (Taulud)

6° Tabur (Taulud) Bimasci Elma Aga Zauent con  l’Undicesima Orda (Taulud), Dodicesima Orda (Taulud)

L’Orda Esterna,  forte di 2.OOO comprendeva 51 buluk..

 

UFFICIALI DEL CORPO DI OPERAZIONI IN AFRICA:                                      Generale ALESSANDRO ASINARI DI SAN MARSANO (1830-1906), comandante  del Corpo di Spedizione d'Africa.                          

Maggiore  GIOVANNI AMEGLIO (1854-1921),comandante del V Battaglione Indigeni.

Tenente SAPELLI, comandante delle Bande Irregolari dell'Acchelè Guzai.

Colonnello FRANCESCO STEVANI (1870- 1917), comandante il I Reggimento Bersaglieri ad Adua.                                                                                                                     Generale ANTONIO BALDISSERA (1838-1917) comandante in capo e Governatore dopo la battaglia di Adua.                                                                                                  Maggiore  STEFANO HIDALGO, comandante del  II Battaglione Indigeni.

Cartolina -

UFFICIALI DEL CORPO DI OPERAZIONI IN AFRICA:                                       Tenente  UMBERTO VOLPICELLI, Banda Irregolare dell' Acchelè Guzai, caduto nel 1895 sull'Amba Alagi.

Capitano VITTORIO BOTTEGO, esploratore, uccso a Daga Roba il 17 marzo 1897.

T.Colonnello  MARCELLO PRESTINARI, comandante il presidio di Adigrat .

T.Colonnello GIUSEPPE GALLIANO, comandante  del III Battaglione Indogeni, eroe di Macallè  e di Adua ove cadde  al  Monte Rajo-Rebbi Arienni               T.Colonnello TOMMASO DE CRISTOFORIS, caduto con i suoi cinquecento a Dogali.

Maggiore  PIETRO TOSELLI, comandante del IV Battaglione Indigeni, caduto sull'Amba Alagi.

Tenente MARZIO MANFREDINI, Artiglieria Indigena, caduto sull'Amba Alagi.

Tenente UMBERTO MASOTTO, comandante 4^ Batteria, caduto ad Adua ( Adi Becci)   -                                        Cartolina -   

 

CAPITANO UMBERTO DE FLAMMINEIS, COMANDANTE LA 2° COMPAGNIA, DEL  II BATTAGLIONE ERITREO “HIDALGO”, UNO TRA I TANTI VALOROSI UFFICIALI DEGLI ASCARI (CAMPAGNA ITALO-ETIOPICA 1935-36) –

Il  II Battaglione Eritreo, unitamente al XIII e XXIV, costituiscono il 6° Gruppo Battaglioni della 1° Divisione Eritrea, De Flammineis è l’energico e valoroso comandante della 2° Compagnia del II “Hidalgo” (fascia e fiocco celeste), con i suoi indigeni è presente all’occupazione di Axum (15 ottobre 1935), al combattimento nelle Regione Atzana ( 6 novembre), alla Prima Battaglia del Tembien (20-24 gennaio 1936), alla conquista dell’Amba Alagi (28 febbraio), alla Battaglia di Passo Mecan (31 marzo) distintosi  soprattutto nel condurre l’assalto della sua Compagnia a Scionasciogguì, stretta del Ghevà del Monte Gundi (9 novembre 1935) e alla baionetta a Mekennò ( 2 gennaio 1936).

De Flammineis col grado di maggiore lo ritroviamo nel giugno 1942 nel deserto egiziano al comando del X Battaglione Carri della Divisione “Ariete” nei giorni della conquista di Marsa Matruh, sappiamo inoltre che negli anni ’60 riveste i grado di Colonnello.


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